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“Il viaggio infinito”: il nostro dialetto in Shakespeare e nel Cantico dei Cantici

Sabato 20 dicembre presso la sala convegni Pio XII, Mario Gabriele e Giovanni Laera, fautori del progetto di valorizzazione del dialetto nocese, hanno presentato “Il viaggio infinito” con il patrocinio dei Presidi Del Libro, dell’Uten e del Comune di Noci. Questo libro raccoglie la traduzione in dialetto nocese di 146 sonetti shakespeariani e del Cantico dei Cantici contenuto nel Libro Sacro. La presentazione ha avuto l’obiettivo di esaltare il valore del dialetto, inteso come base della nostra cultura, tradizione più profonda e mezzo di ancoraggio alle nostre radici. I sonetti shakespeariani sono stati presentati da Maria Vittoria D’Onghia, autrice della prefazione del libro, che ha posato l’attenzione sul problema dell’intraducibilità dei testi: ci si è sempre chiesti nei secoli se, traducendo un testo dalla sua lingua originale, esso perdesse di valore o venisse tramutato il suo messaggio. “La vera ricchezza di un testo è la lingua in cui è scritto. Il semplice fatto che un testo sia scritto in italiano, inglese o dialetto, lo rende unico nel suo genere e nel suo messaggio” ha spiegato Maria Vittoria D’Onghia. Ha concluso, però, sottolineando quanto l’operazione di Giovanni Laera sui sonetti shakespeariani sia stata fedele all’originale, tanto che ha addirittura ripreso la medesima forma metrica e ritmica dei predetti sonetti, e quanto la traduzione in dialetto abbia reso autonomi e ricchi di carica emotiva gli scritti shakespeariani che sono stati connessi alla nostra terra e alla nostra tradizione. La prefazione del Cantico dei Cantici è stata scritta, invece, da Angela Liuzzi che ha spiegato la bellezza di un libro basato sulla sensualità e sessualità, lo scandalo che il volume ha provocato nei secoli e l’audacia di Mario Gabriele nella traduzione di un testo tanto interessante ma anche tanto delicato. “Mario Gabriele si è avvalso dei frutti della nostra terra per traslare le allegorie sensuali che compaiono nel testo. E’ proprio il dialetto nocese a sostenere il ritmo vivace del testo e a rendere tangibili le metafore utilizzate dai due innamorati” ha spiegato Angela Liuzzi. La bellezza di questa traduzione, infatti, è la fedeltà di Mario Gabriele al testo evitando di omettere o nascondere la sessualità da esso esplicitata. Durante l’incontro sono stati recitati in dialetto nocese, alcuni sonetti shakespeariani dal loro stesso autore, e alcuni passi del Cantico dei Cantici, interpretati dalle calde voci di Francesco Galassi (nel ruolo del giovinetto) e Angela De Grazia (l’amata sposa). Il tutto è stato accompagnato da un sottofondo musicale realizzato da Francesco Sgobba Palazzi che ha utilizzato delle sinfonie simili a quelle bachiane per l’accompagnamento alla recitazione dei sonetti, e una sinfonia più rustica con il suono della lira per l’accompagnamento al Cantico dei Cantici. Simbolica è anche l’immagine scelta per la copertina del libro: è un dipinto di Antonio De Grazia, intitolato appunto “Il viaggio infinito”, e rappresentante due uomini stanti sulla riva, devastati dall’amore e desiderosi di raggiungere un’isola che simbolicamente ha la forma di una donna nuda distesa sul grembo. Un altro tassello importante è stato aggiunto al progetto di valorizzazione del dialetto nocese nella speranza di un riconoscimento della bellezza, profondità e ricchezza di un dialetto tanto rude quanto sintomatico di una cultura che non deve morire.  

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